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VIVA
Alessandro Bergamo, uno dei creatori/curatori della fanzine, ne parla qui.
Di seguito la recensione che ho trovato su Urlo Wave n. 6 (1983)
relativa a Viva "Noir", numero 10 (foto in alto)
- Last trasmission - SPK "From science to ritual" K7 c-60 live +
booklet.
- Come organisation - "Beyond the valley of ultrasadism" - testo e
discografia a cura di Claudio Di Giambattista.
- Grave Image - testo su SPK di Sandro Bergamo.
- Stilleben - "Evidenza e morte" di Sandro Bergamo
"Immagini e suoni hanno
in S.P.K. la lacerazione come costante comune. LAceraione delle
consuetudini percettive per richiamare anzitutto l'attenzione sulla
reale portata d questo mondo infernale cosiddetto civilizzato, che
maschera la sua violenza e le sue atrocità con belle parole, begli
ideali, tanto indottrinamento e tanto spettacolo per un pubblico
standard e passivo" (Grave image)
Inizia così questo
articolo portante dell'ultimo numero di Viva (noir) fanzina delle più
interessanti e capaci.
Questo numero di
primavera è dedicato alla musica post-industriale, discorso che viene
ben completato dalla distribuzione, acclusa alla fanzine di una
cassetta, edita dalla Plasma Tapes, degli S.P.K. gruppo tra i più
validi esponenti di questa corrente di ricerca sonora, ormai
trapiantati in Inghilterra ma che affondano le radici nella lontana
Australia. La caratteristica principale di Viva Noir è che è ideata con
una originale e precisa concezione grafica grazie alla capacità di
direzione e coordinamento di Roberto Rinalduzzi. LA novità è costituita
dalle cartelle, e non fogli, che formano Viva e che la rendono
polivalente per immagini, foto, ritratti e contenuti....."

Anche il numero 9 era composto e assemblato con la stessa
concezione
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